Siamo arrivati al 6° e ultimo pilastro della SEO, quello dello scenario competitivo.
Lo scenario competitivo include il tuo sito, quello dei concorrenti e il modo in cui la loro presenza si manifesta all’interno dei risultati di ricerca (SERP): posizioni, rich snippet, clic, e tutto quel che accade al suo interno.
Lo scenario competitivo può essere più o meno popolato di “giocatori”. Sono necessari almeno due attori che concorrono per la medesima “ricerca” per avere uno scenario competitivo. Questo è lo scenario più semplice possibile, ma anche quello più raro e inverosimile.
A seconda dei mercati e dei settori, i siti che concorrono per soddisfare i medesimi bisogni di ricerca possono andare dalle poche decine alle centinaia di migliaia di domini unici, e oltre.
All’aumentare del numero di concorrenti, la difficoltà ad emergere nell’arena della ricerca naturalmente cresce.
Elemento chiave e scopo finale del gioco
Quest’ultimo è il livello più complesso di tutti e 6 gli stadi della SEO percorsi sino a qui, perchè include in sè tutti i precedenti 5 e ha quindi la maggior profondità interna.
L’elemento più profondo di questa dimensione è – ovviamente – il ranking, inteso non soltanto come la posizione che può essere acquisita da una risorsa all’interno della pagina dei risultati ma anche tutto il processo algoritmico (e non) che ci sta dietro.
La massima realizzazione possibile in questo stadio coincide con lo scopo ultimo del “gioco della SEO” che è quella di primeggiare nei risultati di ricerca, ovvero raggiungere le migliori posizioni, ottenere la massima visibilità e raccogliere il maggior traffico organico qualificato possibile per una determinata query di ricerca.
Come lo scenario competitivo racchiude tutti i livelli precedenti
Se mi hai seguito fino a questo punto, dovrebbe esserti ormai evidente come lo scenario competitivo includa in sè tutti i pilastri precedenti, come P6 includa P1-P5 e li trascenda in qualcosa di totalmente nuovo.
Da questo dipende non soltanto la grande complessità di questo pilastro, ben nota a chiunque abbia mai condotto delle analisi approfondite sulla concorrenza di un settore anche solo mediamente competitivo, ma anche l’estrema ricchezza di insight, conoscenze e opportunità che da questo tipo di analisi possono emergere.
Nel confrontare il nostro sito con quello dei concorrenti, siano essi più autorevoli o meno di noi, più verticali o generalisti, abbiamo le migliori chances di capire come migliorare, trasformare ed evolvere la nostra presenza online su tutti i possibili punti di vista che, nel caso della SEO, corrispondono ai precedenti 5 pilastri.
Non voglio complicarti troppo le idee, ma se sei arrivato sino a questo punto posso anche darti questa distinzione interessante: la storia dell’inclusione dei pilastri, non vale solo a livello esterno-oggettivo del loro funzionamento pratico, ma anche a quello interno-soggettivo della conoscenza che possiamo averne.
In altre parole:
- Livello esterno-oggettivo del principio di inclusione in azione:
per primeggiare nel tuo mercato, dovrai sviluppare ciascuno dei tuoi 5 pilastri ad un livello maggiore – complessivamente – del livello di sviluppo raggiunto dal migliore dei tuoi concorrenti nell’ottimizzazione dei “suoi” 5 pilastri. Poichè l’evoluzione di ciascun pilastro è, potenzialmente, illimitata, il gioco è virtualmente infinito e nessuno può mai dirsi “arrivato” in modo stabile. - Livello interno-soggettivo del principio di inclusione in azione:
per essere in grado di effettuare una valutazione efficace sui nostri competitor (P6), dobbiamo essere capaci di valutare il livello di sviluppo di ciascuno dei 5 pilastri precedenti (P1-P5). Maggiore quindi la nostra comprensione dei 5 stadi, e maggiore sarà la capacità di individuare punti di forza e debolezza per ciascuno di essi, su qualsiasi sito.
Ora che il princpio di inclusione ti è ormai chiaro come le tue tasche, vediamo in che modo possiamo usare questo ultimo e apicale pilastro per portare la nostra SEO al massimo livello possibile, che significa, sviluppare tutti i precedenti livelli o stadi al maggior livello di evoluzione possibile.
Esempi pratici di applicazione del pilastro #6
Immagina di avere un competitor X molto più forte o evoluto di te (dove te = il tuo sito) e di tutti gli altri player del tuo settore. Quando dico che è più forte intendo però solo relativamente a due pilastri ovvero quello dei contenuti strepitosi (P4) e della link equity raccolta (P5).
Questo fantomatico player X ha invece trascurato diversi aspetti cruciali dell’ottimizzazione tecnica della piattaforma (P2) o dell’architettura informativa (P3) che abbassano notevolmente la sua visibilità complessiva nei risultati di ricerca rispetto al potenziale che potrebbe avere, lasciando emergere altri player magari più “bilanciati” sui 5 livelli ma meno “brillanti” su quei due punti di forza particolari.
Se sei in grado di valutare correttamente i diversi livelli di sviluppo di cascuno dei pilastri, saprai di aver qualcosa di imparare da questo player, su P4 e P5 nello specifico, anche se quel sito di fatto non si trova necessariamente in cima alle SERP ma sta anzi nelle retrovie, per via del freno giocato dalla debolezza forte su P2 e P3.
Un altro competitor, al contrario, potrebbe presentare una solidissima piattaforma tecnica (P2) e una architettura informativa tremendamente efficiente (P3) ma una debole o molto parziale comprensione delle ricerche del pubblico di riferimento (P1) o deboli contenuti (P4). Anche in questo caso, pur essendo il player di fatto meno visibile di altri, e sfuggire al radar dei vari tool e degli altri competitor, avrà qualcosa di potenzialmente molto interessante da insegnare, per chi sa “leggere tra gli snippet“… 😉
Importanza dell’analisi competitiva e conclusione
Una solida comprensione dei veri punti di forza e dei punti deboli della nostra presenza online trova la propria prova di verità soltanto all’interno dello scenario competitivo.
L’importanza apicale di questo pilastro è attestata dal fiorire di strumenti di intelligence per l’analisi della concorrenza e piattaforme di rank tracking sempre più sofisticate e potenti come Similarweb, Searchmetrix, Ahrefs, Semrush, GetStat, per citare le più diffuse all’epoca in cui scrivo.
Anche il loro costo – sempre mediamente elevato, è un indicatore abbastanza eplicito del loro valore strategico per il nostro settore, sopratutto quando si gioca nei settori più “competitivi” appunto.
Per tutte queste ragioni, l’analisi della concorrenza è lo spazio integrale per eccellenza della SEO, perchè costringe a prendere solo il meglio da tutti, senza curarsi delle cose che non funzionano, che è l’essenza dell’approccio integrale.
Solo in questa dimensione la visione integrale della SEO può essere messa alla prova, realizzata e continuamente sviluppata.
Ora che abbiamo concluso una prima introduzione generale ai 6 pilastri, ti propongo un altro elemento fondamentale per portare la tua SEO ad un livello più “integrale”, quello del Quadruplice Vincolo.