L’aspirazione di fondo dell’approccio integrale alla SEO può riassumersi in due attività fondamentali:
- individuare i principi più strutturali e duraturi della SEO – le leggi fondamentali e i principi tendenzialmente immutabili (o il meno mutevoli possibile) che governano il fallimento e il successo di ogni progetto di ottimizzazione
- includere questi principi in una mappa globale, composita e appunto integrale, che racchiuda il meglio di tutti principi e le conoscenze più fondamentali e imperiture sulla SEO
Da dove è nata questa idea della SEO integrale ?
Tutto è iniziato un paio di anni fa dopo la lettura di un libro “Reinventing Organizations” scoperto durante le mie perlustrazioni quotidiane sui siti di settore preferiti – si trattava per l’esattezza di questo articolo di Distilled che lo citava.
Il libro di per sè non mi fece impazzire ( non l’ho nemmeno finito) ma ebbe il merito di mettermi in contatto con il pensiero integrale del teorico, filosofo, mistico Kenneth Wilber.
Ken (per gli amici) è probabilmente uno degli individui più intelligenti del pianeta. Per darti un’idea del personaggio, a 26 anni pubblicava il suo primo libro sullo “Spettro della Coscienza” – divenuto poi un classico della psicologia transpersonale – dove sintezzava tutte le principali teorie e conoscenze sullo sviluppo della coscienza umana maturate sia dal mondo occidentale (es. Piaget) che da quello orientale (es. Aurobindo).
Nelle opere seguenti, come la per-nulla-ambiziosa “A Theory of Everything” ha poi calcato ancora un po’ la mano tentando di integrare tutti, ma proprio tutti i campi di studio in un unico modello o framework di comprensione raggiunto dopo 5 anni di reclusione forzata dal mondo.
Il modello, che prende il nome di AQAL (acronimo di All Quadrants, All levels/lines) si compone di 5 elementi volti a comprendere e “sbloccare” il potenziale umano: i quadranti, i livelli, le linee, gli stati e i tipi. Anzichè tentare di ricostruire il pensiero di Wilber elenco alcuni dei principi che hanno avuto le implicazioni più dirette nella mia vita personale e professionale:
- stadi di sviluppo: ogni essere umano (come qualsiasi altra creatura vivente) si trova sempre in un particolare stadio tra diversi livelli di sviluppo possibili. Gli stadi evolutivi possono essere classificati secondo diverse tassonomie – arcaico-mitico-razionale-olistico , oppure premoderno-moderno- post-moderno, etc. – ma si tratta comunque sempre di fasi sequenziali con un ordine predefinito e non è possibile saltare un livello per arrivare direttamente all’ultimo. La visione del mondo e il comportamento di ciascuno di noi dipende in larga misura dallo stadio in cui ci troviamo in quel particolare momento. Questo mette in prospettiva molte scelte e comportamenti, da quelle dei familiari e colleghi fino a quelle politiche che determinano il tipo di governo di un paese.
- growing-up vs waking-up: la crescita personale e quella spirituale viaggiano su binari totalmente indipendenti. Questo spiega il perché possano esserci persone estremamente evolute sul piano spirituale, molto consapevoli di sé ma incapaci di rispettare una scadenza e di creare un tenore di vita adeguato per sè e i propri cari mentre altre possono essere estremamente realizzate sul piano professionale ma totalmente inconsapevoli di loro stessi, ignari della propria dimensione interiore.
- nessuno è così intelligente da sbagliarsi il 100% delle volte: tutti abbiamo ragione, in un certa misura, ognuno porta con le sue idee un pezzo importante del quadro completo, che deve essere onorato e incluso in una visione sempre più ampia, e integrale. Ogni approccio è essenzialmente vero, ma parziale. Un approccio può dirsi più o meno vero di un altro solo nella misura in cui è più inclusivo, e profondo, nel senso che integra in sè più punti di vista, più stadi o livelli.
Cosa c’entra la SEO con tutto questo filosofeggiare?
Dopo l’incontro con il Wilber pensiero, mi sono chiesto a più riprese se i principi di questa teoria potessero applicarsi davvero a qualsiasi campo di conoscenza, in particolare al campo della SEO sulla quale ho sempre sentito il bisogno di semplificare, fare chiarezza e integrare in qualche modo tutte le diverse conoscenze, discipline e prospettive in un unico modello coerente e applicabile a più situazioni e contesti possibili.
Almeno un paio dei concetti di fondo della teoria integrale credo di essere riuscito ad applicarli con successo alla SEO e il risultato sono il modello dei 6 pilastri e quello dei 4 vincoli che puoi trovare nel menu principale di questo sito.
Perché abbiamo bisogno di una teoria integrale della SEO?
Poche discipline sono frammentate in così tante e diverse linee di specializzazione, diverse metodologie e diverse opinioni come la SEO. Sembra quasi che, per ogni consulente (professionista) di questa disciplina, ci sia una SEO diversa da imparare e fare propria.
E se ognuna di queste avesse la sua importanza e fosse vera, ma solo in parte?
Un’altra caratteristica della SEO è la sua costante evoluzione, perché i motori di ricerca sono alla costante ricerca di nuove funzionalità, metodologie e tecnologie che consentano di avvicinarsi sempre un po’ di più all’obiettivo finale (2.453 cambiamenti alla ricerca solo nel 2017) .
E se l’evoluzione continua della SEO fosse solo una parte della storia, e neppure quella più interessante?
Che cosa succederebbe se riuscissimo a togliere dal campo tutto ciò che continua a cambiare, che è mutevole e soggetto al tempo, e a lasciare in piedi solo gli elementi di verità più stabili, costanti e strutturali di questo settore?
E se, da questi principi ed elementi di verità non soggetti a mutamento riuscissimo a comporre una mappa composita, globale e onnicomprensiva, una mappa integrale della SEO che includa il meglio di tutte queste conoscenze e principi?
Quello che otterremmo è la comprensione più profonda e al tempo stesso più ampia, completa e duratura della SEO. Con essa avremmo di conseguenza il maggior grado di consapevolezza possibile delle nostre scelte strategiche, tattiche, operative e una comprensione allargata delle diverse situazioni che si presentano nei progetti in cui siamo impegnati.
A cosa mi servirebbe, in concreto, adottare un approccio integrale?
Un approccio più integrale alla SEO consentirebbe di utilizzare in ogni situazione il più ampio spettro possibile di risorse a nostra disposizione, aumentando le nostre probabilità di successo.
Questo implica ad esempio aumentare il numero di prospettive e punti di vista dai quali considerare la SEO come un intero ambito di azione autonomo e indipendente, e al tempo stesso vederla anche come parte di qualcosa di più ampio che la include, come può essere la strategia digitale più estesa nella quale la SEO è inserita, e la relazione e influenza reciproca che può esserci tra la SEO e altri canali impiegati nelle attività di marketing: adv online e offline, social media, content marketing, iniziative di PR, supporto e customer care, email marketing.
Una solida comprensione dei principi più fondamentali e immutabili ci consentirebbe inoltre, per quanto paradossale possa sembrare, di immaginare con maggior lungimiranza quello che ci attende nel futuro, quale direzione prenderà un dato progetto, e come evolverà la SEO.
Se infatti scopriamo che qualcosa è rimasto stabilmente presente e invariato per 15 o 20 anni, quante sono le probabilità che cambi o sparisca repentinamente nei prossimi mesi o anni?
Infine, io credo per esperienza diretta che anche solo solo un minimo di familiarità con i principi della SEO integrale possa accelerare la nostra crescita come specialisti, manager e professionisti e orientarci più facilmente nel percorso di scoperta continua e nell’affrontare le sfide sempre nuove aperte dalla parte più “mutevole” della SEO.
Rispondendo in tre parole quello che possiamo avere è: più consapevolezza, più efficacia e più fiducia nelle attività di ottimizzazione per qualsiasi sito, cliente, settore.
Se ancora hai dei dubbi su questa storia integrale e stai pensando si tratti di una nuova ricetta Vegana per la SEO o qualche strampalata idea new age, lascio ancora la parola a Ken Wilber un’ultima volta:
“Che cosa è ‘Integrale’? Significa semplicemente più completo, equilibrato, comprensivo e collegato. Usando un approccio Integrale, sia negli affari, sia nello sviluppo personale, l’arte, l’educazione, o la spiritualità (o in qualunque dei numerosi altri campi), possiamo includere più aspetti della realtà e più della nostra umanità, per diventare consapevoli in modo più completo ed efficace in tutto ciò che facciamo.”
– Ken Wilber –